Durante l’esilio a Sado Nichiren mancava di cibo e vestiario sufficienti e viveva in condizioni di estrema povertà; in più i credenti Nembutsu minacciavano la sua vita. Nonostante le circostanze avverse produsse vari scritti importanti fra cui L’apertura degli occhi e L’oggetto di culto per l’osservazione della mente.
Dopo aver completato quest’ultimo, nel quarto mese del 1273, il mese seguente Nichiren scrisse La pratica dell’insegnamento del Budda in cui esortava i discepoli a perseverare nella fede come lui, in accordo con gli insegnamenti di Shakyamuni nel Sutra del Loto.
Poi, in Sulla profezia del Budda, scritto nel quinto mese intercalare, Nichiren affermò di aver appena realizzato la predizione di Shakyamuni secondo la quale il devoto del Sutra del Loto sarebbe apparso all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge e avrebbe diffuso gli insegnamenti del sutra affrontando gravi persecuzioni. Poi formulò egli stesso una profezia, dichiarando che il suo insegnamento si sarebbe diffuso in ogni angolo del globo.
Ne L’oggetto di culto per l’osservazione della mente Nichiren illustra l’insegnamento che avrebbe permesso a tutte le persone di liberarsi dalla sofferenza e realizzare la felicità. E in Sulla profezia del Budda spiega dettagliatamente la sua visione lungimirante della diffusione dell’insegnamento buddista in tutto il mondo nell’Ultimo giorno della Legge.
Mentre era a Sado scrisse anche molte lettere ai discepoli che vivevano in varie regioni, fra cui Toki Jōnin della provincia di Shimōsa e Shijō Kingo di Kamakura. Per quanto il governo e le autorità religiose cospirassero per ostacolare tali relazioni, alla fine non riuscirono a recidere i legami che univano Nichiren e i suoi discepoli, che si dedicavano a far sì che tutte le persone potessero diventare felici.
BS 263 / 1 dicembre 2025